L’ho vista per la prima volta qui
GARDENS ILLUSTRATED n. 165 – settembre 2010. Mi rendo conto che la foto è piccola e non si distingue (ho anche rischiato la vita, o quantomeno un femore, per recuperarla dai vecchi numeri riposti in libreria e fotografarla, e niente, le mie immagini erano anche più incomprensibili), ma fidatevi: rimane impressa e causa desiderio acuto. Senza dubbio va usata con criterio, altrimenti rimane poco più di un cespuglio sgraziato.
I suoi punti di forza, se allevata ad alberello, sono il tronco chiaro e liscio, le foglie carnose glauche, il portamento aperto, spargolo, che si fa addomesticare facilmente con le cesoie. I fiori sono i classici del genere, tubulari, di un giallo un po’ sporco, cattivo e arrivano raccolti a mazzetti, a profusione. Resistentissima al caldo, all’asciutto e al salmastro, non altrettanto al freddo; qui in vivaio la ritiro in serra fredda e se la sfanga alla grande. Vive e fiorisce bene anche in vaso.
Se abitate al sud, attenzione!, può disseminarsi con una certa energia – a Lucca non è invasiva.
Come piccolo albero raggiunge i 3 m di altezza.