Un paio di righe semplicemente per comunicare che via Pontemaggiore (dove ha sede il vivaio) ha riaperto al traffico.
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Se frequentate la zona ve ne sarete già accorti: via Pontemaggiore – dove si trova il vivaio! – è chiusa al traffico. Il Comune di Capannori ha avviato i lavori per estendere la rete fognaria e la strada resterà inagibile per qualche tempo – sul foglio che il Comune ha affisso sulla rete c’è scritto dal 26 febbraio al 26 marzo, ma chissà.
Naturalmente per me è un disagio non indifferente, ma vorrei facilitare le persone che vogliono venire in vivaio, quindi, se avete questo desiderio, chiamatemi (349/6687289) e vi forniremo un varco!
Grazie per la pazienza e scusate l’inconveniente.
Da aggiungere a ciò che si diceva riguardo ai cambiamenti di nome di alcuni generi: certi Sedum ora si chiamano Hylotelephium e Rhodiola.
È già da qualche tempo che il computer che uso abitualmente si comporta in maniera strana e sembra non riuscire a fare il suo dovere. Questa mattina, in particolare, pensavo ci avesse infine lasciato, poi (come vedete) ha misteriosamente ripreso a funzionare. Cercherò di risolvere le magagne tecniche quanto prima, abbiate pazienza se mi scrivete e non ricevete risposta. Il telefono funziona.
Ci sono questa canzone di Niccolò Fabi e questo articolo di Christian Raimo – se state vivendo un momento di tristezza, achtung!, magari non ascoltatela/leggetelo in sequenza ma fate passare qualche ora frivola tra una e l’altro – bellissimi.
E c’è questo libro
il cui sottotitolo DESIGNING PLANT COMMUNITIES FOR RESILIENT LANDSCAPES è rincuorante e apre nuovi modi di costruire un futuro umano appagante e inclusivo, incurante della rapacità di alcuni. Lo sto leggendo e mi sta insegnando tante cose che presto cercherò di fare vostre.
E poi c’è anche quest’altro libro
che voglio comprare al più presto.
Basteranno le giornate di pioggia?
PS: grazie a chi legge il sito e a chi compra le mie piantine! (L’imbarazzante verità è che vi voglio bene.)
Il gestore del sito mi ha segnalato alcuni tentativi di ingresso non consentito – “hacking attempt”, il terrore per un’impedita informatica come me. In questi giorni proverò a sistemare la faccenda e a rendere ilpostodellemargherite inespugnabile. Spero di non combinare troppi guai!
Per caso sono inciampata su questa fotografia (qui la trovate più grande) che ha confermato i miei sospetti: anche a Dan piacciono le margherite che lo superano in altezza!
Dal sito FUROSHIKI, un modo ganzo di portare i fiori:
Sul sito trovate anche molte tecniche per fare delle borse e dei portaoggetti con un semplice pezzo di stoffa quadrato. Pensateci quando venite alle mostre!
So che con l’autunno scatta la commozione e dovrei forse proporre fotografie di struggimento: foglie che virano al rosso rugginoso, bacche che racchiudono segreti, castagne pungenti, funghi, atmosfere boschive e tutta la retorica sia in immagini che in rievocazioni poetiche. Però, appunto, molto spesso è mestiere e non riesce più a comunicare niente a parte una blanda condivisione, un sentimento generico.
La verità, per me, è che mi accorgo che è arrivato davvero l’autunno quando il mio olio di cocco diventa burro. Prendo la boccetta, svito e rovescio nelle mani ma non esce niente; è un attimo.
Posso aver visto mille foglie rosse, cento petali che cadono, ma la vera prova che è arrivato l’autunno è solo nella mia boccetta di olio di cocco.
Mi spiace dirlo perché apprezzo molto sia Kate Winslet che Alan Rickman, ma è davvero un brutto film. Io ne sono rimasta delusa sotto ogni punto di vista, sia come film in sé che nello svolgimento di un tema e nella trattazione di un argomento in parte conosciuto.
Non so se vi è mai capitato di vedere i viaggi e le mangiate di Anthony Bourdain – tranquilli, non voglio virare il blog verso la cucina, non ho ricette in serbo – su LaEffe TV, a me ogni tanto capita e già solo vedere il suo faccione mi mette appetito (quanto l’ho invidiato quando era a Tangeri).
Nell’ultima puntata che ho visto era a Copenhagen dallo chef René Redzepi – di cui io ho saputo l’esistenza solo allora, sono completamente ignorante sull’argomento – che ho scoperto essere una specie di animale da pascolo, scopritore di erbe, alghe, licheni e cose vegetali curiose. Inutile dire che mi è piaciuto un sacco e che da allora guardo con occhi diversi qualsiasi piantina capiti a tiro (e me ne capitano parecchie!).
… e la trovarono stecchita, ma apparentemente soddisfatta.
State seguendo le avventure di Samantha Cristoforetti? È così bello vederci da lontano, sembriamo quasi carini!
Non è obbligatorio amare i fiori, fare l’orto, godere dello stare all’aperto. Però esiste un grado zero di conoscenza della natura che andrebbe frequentato, quantomeno rispolverato ogni tanto. Ho l’impressione che la civiltà complessiva di un popolo sia legata anche al piacere di osservare con serietà e interagire in modo semplice con l’intorno, fin da piccoli.
Avete visto che belle le iniziative della RHS per le scuole?
Mi vengono spesso chieste notizie riguardo alle (eventuali) caratteristiche medicamentose, officinali o semplicemente culinarie delle piante che coltivo. Di solito metto le mani avanti, dichiaro la mia totale ignoranza in materia e chiarisco che la mia è una produzione ornamentale. È certo che facendo questo mestiere ormai da qualche anno e avendo un interesse vero per le piante, qualche nozione l’ho imparata e qualche utilizzo collaterale lo conosco; a volte, se l’argomento mi interessa, vado a cercare, mi informo e combino qualche intruglio di dubbia efficacia. Sì, sono ancora viva.
Se vi piace pasticciare con creme, essenze, estratti e tutto quel che serve per fabbricare a casa vostra cosmetici partendo dalle sostanze di base pure e biologiche, dovete conoscere Aroma-Zone. Leggo e riassumo dal loro catalogo: A-Z è un sito internet nato nel 2000 dalla passione della famiglia Vausselin (padre e madre ingegneri chimici, figlia ingegnere di produzione) per gli oli essenziali e le piante. Ma la cosa secondo me più interessante e per la quale davvero il sito è impagabile sono le fiche technique: per ogni prodotto c’è una scheda tecnica dettagliatissima, con il nome scientifico, la parte utilizzata, il paese d’origine e un sacco di altre informazioni utili.
Io sono stata nel negozio di Parigi e mi hanno dovuta trascinare via a forza, per dire.
Stiamo aggiornando le pagine fisse del sito. Per ciò che riguarda il catalogo, è un lavoro un po’ più lungo e delicato, ci vorrà qualche settimana.