Monthly Archive for July, 2012

a proposito di fiere

Finalmente ho aggiornato la pagina delle mostre mercato. La novità è che parteciperemo ad Harborea a Livorno, la festa dei giardini d’oltremare – una nota esotica molto persuasiva, direi. Il secondo cambiamento riguarda Murabilia e lo vedete bene dalla cartina:

i baluardi coinvolti saranno soltanto due (San Regolo e La Libertà), con la passeggiata di mura che li divide (o unisce, questo dipende dal bicchiere mezzo pieno/vuoto), il Giardino Botanico e la sortita Cairoli. Si tratta in parte di un ritorno al passato – e alla ragionevolezza: l’anno scorso siamo tutti impazziti per colpa dei quattro baluardi – e in parte di legare ciò che succede sulle mura al contesto della città – non è banale l’annessione della sortita che si trova a livello strada e facilita gli scambi sopra/sotto.
Vedremo, comunque a me già da ora sembra una cosa ganza.

verbasco bianco

Verbascum chaixii f. album 'Wedding Candles'

Verbascum chaixii f. album 'Wedding Candles'

GARDENS ILLUSTRATED dedica proprio al verbasco il plant profile di questo mese.
Ho avuto per anni un rapporto un po’ controverso coi Verbascum probabilmente a causa di una brutta esperienza giovanile (oddio, giovanile… ): li coltivai piena di entusiasmo e furono brutalmente devastati da un vermone nero, chi mi conosce lo sa – penso di averlo raccontato a tutti con dovizia di raccapriccio. Quest’anno mi son fatta coraggio e l’ho riseminato; c’era già nell’aria un’atmosfera propizia: dalla Semeria mi avevano mandato una bustina omaggio – il V. phoeniceum in colori misti dal bianco, rosa al viola intenso. Fra l’altro – che ci crediate o no, ma posso provarlo – fuori dall’ingresso del vivaio era nato un tassobarbasso che ne aveva generati altri quattro oltre la rete. Quando la vita chiama bisogna assecondarla, verbasco sia. Prima semina mercoledì 21 marzo, germinazione il 30 marzo, di venerdì; sabato 21 aprile stavo già ripicchettando le piantine.
Ora guardo i cataloghi di semi e mi pento di non averne presi di più!

Ecco cosa scrive Val Bourne per descrivere il verbasco bianco della foto:

Piccoli fiori bianchi con occhio centrale malva raccolti in strette infiorescenze. Si accompagna bene alle rose di colore scuro e alle tradizionali fioriture estive da bordura. Perenne (truly perennial) e grazioso.

Afferma inoltre che si tratta del verbasco più longevo (the longest lived of all). Parlando dei phoeniceum, dice che nel suo giardino ricompaiono ogni anno puntuali ad aprile, mentre nei terreni più pesanti tendono ad avere una vita più breve. Spesso tagliare le infiorescenze secche ne prolunga la gioventù.

nomina nuda tenemus

A fine giugno sono stata in gita a Roma con mio figlio; non abbiamo visto giardini, se non incidentalmente, abbiamo piuttosto assorbito un po’ di metropoli, di scavi sotto il sole, di vedute sopraelevate, di bocche della verità. Il giro classico, insomma, che deve essere fatto a una certa età – la sua, come io feci a suo tempo, adolescente.

Siamo stati anche alla Fondazione MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee) per riequilibrare la sovraesposizione all’arte antica inevitabile a Roma. Non voglio entrare nel merito delle collezioni, ma restare in tema vegetale; in particolare, nella Galleria 1, erano illustrati i cinque progetti finalisti (fra cui il vincitore) del concorso YAP (Young Architects Program) – il programma prevede che ogni anno uno studio di architettura emergente progetti un’installazione capace di offrire ai visitatori uno spazio per gli eventi estivi del museo e un luogo con “ombra, acqua e spazi per il relax” (dal sito). Tra questi Amazing Sun: Exploring the Sun di YellowOffice, uno studio di landscape design di Milano (informazioni che leggo sul loro sito). Niente da dire sul progetto, non è questo il punto, ma date un’occhiata all’elenco delle piante (che era esibito in forma di slide anche all’interno dell’esposizione) da utilizzare: la tassonomia è sballata. Ora, io non ho nessun titolo per insegnare niente a nessuno, tengo care le cose che so – semplici nozioni imparate negli anni di pratica più che di studio specifico – ma il MAXXI dispone di un comitato scientifico, di numerosi assistenti, di un organico numericamente consistente e senza dubbio preparato; perché questo svarione macroscopico? Se si utilizza una classificazione scientifica, soprattutto se si è uno studio di landscape design o una fondazione come il MAXXI, la precisione è d’obbligo, non si tratta di essere dei nerd della botanica.

Cortaderia selloana
Molinia caerulea subsp. arundinacea ‘Transparent’
Molinia caerulea ‘Moorhexe’
Cimicifuga (manca la specie)
Festuca mairei
Deschampsia cespitosa ‘Goldtau’
Persicaria amplexicaulis ‘Orangefield’
Eupatorium maculatum ‘Riesenschirm’
Anemone robustissima
Eupatorium rugosum ‘Chocolate’
Aster ‘Oktoberlicht’
Aster ?
Tricyrtis formosana ‘Purple Beauty’
Allium (manca la specie)
Salvia officinalis
Lavandula stoechas