Sarà forse per la possibile, spregiudicata analogia con le mura di Lucca, ma nutro un grande interesse per la riconversione dei binari della ferrovia urbana newyorchese in parco sopraelevato. O forse si tratta di una mai sopita passione di architetto/urbanista per le vicende della città , la fiducia nel progetto di spazi pubblici e la speranza che anche in Italia si aprano nuovi cantieri e prospettive virtuose. O anche la presenza nel team di Piet Oudolf, per il quale ho più volte manifestato stima e apprezzamento.
Molto in sintesi – qui trovate la storia completa scritta (in inglese) e qui un breve video -, l’High Line è un’infrastruttura industriale che nacque negli anni ’30 per facilitare il movimento delle merci attraverso la parte ovest di Manhattan e per evitare che i treni urbani interferissero con il traffico cittadino e causassero incidenti a livello stradale. La struttura fu progettata non come sdoppiamento in quota dei grandi viali, ma come passante attraverso i quartieri, mettendo in comunicazione diretta le fabbriche, i depositi, le officine, i magazzini; di fatto l’High Line penetrava nei palazzi e favoriva il movimento veloce dei beni sia in entrata che in uscita, senza interferire con la viabilità sottostante.
Il declino di questa organizzazione logistica a partire dagli anni ’50 e ’60 portò ad una progressiva dismissione della linea ferroviaria e alla demolizione delle parti più periferiche, ma già da allora i cittadini si dimostrarono interessati alle sorti di questo pezzo di archeologia industriale. Nel 1999 fu fondato Friends of the High Line, un comitato di cittadini che invocano il recupero della struttura come spazio pubblico. Come è facile intuire – Manhattan è un luogo di immenso valore immobiliare che attira su di sé molti interessi speculativi -, da allora ad oggi le destinazioni d’uso dell’area si sono modificate più volte, ma, dopo varie vicissitudini, si è arrivati alla scelta di alcuni progetti e addirittura alla realizzazione di parte delle idee.
E’ bello farsi coinvolgere dall’entusiasmo di coloro che credono e partecipano a questa iniziativa nel video che illustra lo stato di fatto e presenta le straordinarie potenzialità del progetto. L’High Line viene di volta in volta definito il Central Park della nostra generazione, un grande dono, prende in prestito qualcosa dalle generazioni che ci hanno preceduto, gli ridà vita per regalarlo a quelle che verranno, per innamorarsi della città di nuovo e ancora.
E strabuzzare gli occhi sulle proposte di Oudolf!