Mentre lavoro al vivaio mi piace ascoltare la radio. Quest’anno mi sono regalata una nuova radiolina con le batterie ricaricabili a manovella, di marca Età²n, di gomma arancione resistente all’acqua; ce l’ho già da qualche mese e mi pare faccia il suo dovere in maniera egregia.
In particolare, la mattina ascolto IL TERZO ANELLO su Radio 3, è una specie di tessuto connettivo che tiene insieme diversi programmi su vari argomenti: attualità , scienza, interviste, estratti dai quotidiani, eccetera. Dalle 9 alle 9:30 c’è la lettura Ad Alta Voce di un classico della letteratura. Ogni mese cambiano l’opera e il lettore, ad agosto c’è stato “Le memorie di Barry Lyndon”, poi “Canne al vento” (che a dire il vero non m’è piaciuto), “Un anno sull’Altipiano” letto da Marco Paolini; in questo momento Manuela Mandracchia legge “Il barone rampante” di Italo Calvino.
E’ un vero piacere risentire le avventure di Cosimo – in un libro che di solito viene relegato ai tempi della scuola media – e avere l’occasione di rileggerle adesso indovinando tra le righe l’incanto esotico di Italo bambino al seguito dei genitori agronomi a Cuba. Non è facile trovare descrizioni della natura e degli alberi cosଠriuscite, appassionanti e precise, letterarie ma mai leziose o fini a se stesse. Come dice Tonio Cavilla (che poi è lo stesso Calvino) nella prefazione:
C’è, quasi nascosto dentro il libro, un altro libro più sommesso, di nostalgica evocazione d’un paesaggio, o meglio: di ri-invenzione d’un paesaggio attraverso la composizione, l’ingrandimento, la moltiplicazione di sparsi elementi di memoria. E le pagine lirico-paesaggistiche sono quelle che rivelano una maggiore precisione visiva e linguistica, sono le più elaborate nel senso d’una scrittura musicale, ricca ed esatta.