Ho letto su Gardens Illustrated di settembre del progetto di Renzo Piano per la California Academy of Sciences. Provo a tradurre il breve trafiletto a corredo delle illustrazioni:
E’ una copertura verde ampia 2,5 acri (più di 10.000 metri quadrati) dall’aspetto futuristico che caratterizza e rende riconoscibile il progetto di ricostruzione della California Academy of Sciences, nel Golden Gate Park a San Francisco. Il tetto del museo di storia naturale riunisce sotto di sà© dodici edifici e contiene una foresta tropicale, una palude ed una foresta amazzonica fluviale; verrà inaugurato il 27 settembre. Il progetto è del celebre architetto Renzo Piano, autore dello Shard London Bridge.
Il tetto verde è composto di 50.000 vasi/vassoi biodegradabili formati da corteccia tenera e fibra di cocco che seguono le curvature come fossero piastrelle.
L’immagine è stata presa qui.
Sono state selezionate specie autoctone in grado di far fronte e resistere alla scarsità delle precipitazioni, al forte vento e all’atmosfera salmastra. Tra queste la fragola sudamericana (Fragaria chiloensis), il lupino nano (Lupinus bicolor), il papavero della California (Eschscholzia californica) e la brunella (Prunella vulgaris).
Che dire? Se ci lasciamo guidare dal cinico e civico buonsenso è facile liquidare queste iniziative e considerarle figlie del denaro e dell’esibizionismo statunitensi (in effetti si tratta di un enorme costosissimo artificio). Ma se ripensiamo per un attimo ai nostri musei di storia naturale che il più delle volte consistono in tristi e polverose teche di animali in formalina, non possiamo non sentire il fascino e la forza di un progetto cosଠcomplesso. Personalmente trovo che l’idea di un tetto composto di “tegole” verdi, vive, leggere, biodegradabili e sostituibili sia fantastica e spero serva da sperimentazione per ulteriori progetti.