Auguri al profumo di cannella!
L’immagine è stata presa da wikipedia, dove potete leggere anche qualche notiziola.
la sede virtuale di un vivaio di piante perenni
Auguri al profumo di cannella!
L’immagine è stata presa da wikipedia, dove potete leggere anche qualche notiziola.
Sono appena tornata dall’incontro sul tema del vivaismo e la diffusione della cultura del verde e desidero comunicare una lieta novità (anche se a lungo termine):
e poi ci sono altre succose news di cui vi parlerಅ
Mi è appena arrivato il programma dell’incontro del primo dicembre.
Lo copio e incollo qui:
Il ruolo delle associazioni di vivaisti collezionisti nella diffusione della cultura del verde
Lucca, Centro Culturale Agorà – Piazza dei Servi (qui il pdf con la mappa)
ore 9:30 -Â apertura dei lavori; interventi di:
– Filippo Alossa per Viridaria (Associazione dei Vivaisti Produttori e Collezionisti Italiani)
– Mauro Di Sorte (Associazione Amici delle Ortensie)
– Stefano Milillo (Associazione Italiana Orchidee)
– Claudia Pavoni (Studio Verderame)
– Davide Picchi per Vispi (Vivaisti Specializzati in Piante Insolite)
Coordinamento  di Franca Gambini (direttore della rivista “Il Giardino Fioritoâ€)
ore 12:00 – presentazione della 7° edizione di Murabilia
Premiazione del concorso “Grafica 2007 per giovani grafici pubblicitariâ€.
E’ uscito il numero di ottobre di ROSANOVA, la rivista di cui parlo qui. Come sempre molto curata e intelligente nelle scelte e nella scrittura, parla, tra le altre cose, della fattoria di Waltham Place nel Berkshire. Vi rimando al sito, anche se quello che offre la rivista è una visione più profonda ed una elaborazione che svolge la complessità dei temi a tratti con una spiegazione e a tratti con un ulteriore attraente intreccio. Protagonista indiscusso: il Peucedanum verticillare e altre Umbelliferae maestose.
Mi è stato riferito che alcuni abbonati ricevono ROSANOVA in ritardo; qualora vi fosse capitato, non esitate a mandare una e-mail al curatore che si adoprerà per risolvere il disguido.
Come di consueto, la segreteria di Murabilia organizza un incontro-dibattito sui temi del vivaismo e della cultura del verde. Quest’anno è programmato per venerdଠ1° dicembre presso l’auditorium S. Girolamo. Qui se ne accenna e più avanti verrà pubblicato un programma dettagliato.
Naturalmente l’ingresso è libero a tutti coloro che siano interessati e magari vogliano dare un contributo di idee o esperienza.
Io ci vado!
Questa:
è la faccia che fanno i protagonisti di “La gang del bosco” quando, al risveglio dal letargo invernale, scoprono che tutt’attorno alla loro tana è stato costruito un quartiere residenziale umano con un perfetto giardinetto umano diviso dal mondo selvatico da un’alta siepe. Noi visti da Loro – facile indovinare chi vince, almeno nelle animazioni.
Come vi dicevo, mi sono abbonata alla Mediterranean Garden Society e ieri mi sono arrivate le riviste del 2006.
Sono pubblicazioni in formato taccuino, senza fotografie ma con dei piccoli disegni in bianco e nero – alcuni davvero belli – che illustrano giardini o particolari del fogliame e dei fiori delle specie trattate negli articoli. Ho notato che nel numero di gennaio c’è l’indice dell’anno appena trascorso, un indice particolarmente dettagliato: dei titoli, degli autori, dei libri recensiti e delle piante. Nel sito si trovano gli abstract di alcuni articoli della rivista, talvolta corredati di fotografie; ad esempio le alternative al prato del numero 43 e alcune immagini del giardino di Sparoza, nei pressi di Atene.
Mi ritengo soddisfatta dell’abbonamento alla rivista e di sostenere un’iniziativa utile e intelligente, che ci aiuta a guardare ai nostri giardini – spesso cosଠdifficili da realizzare, battuti dal vento e riarsi dal sole – con un occhio più “mediterraneo” e meno “anglosassone”. Ad accettare i prati ingialliti di luglio, qualche zona brulla sotto agli alberi, le rocce che affiorano taglienti, in cambio di tante essenze che si offrono generose e coraggiose: cisti, lavande, euforbie, eccetera.
Per coloro che fossero interessati, c’è la possibilità di ricevere gratuitamente un numero in italiano del taccuino. Alla pagina News & Views si trova l’indirizzo e-mail di Davina Michaelides a cui richiedere una copia – qui la prefazione di Ida Tonini.
Com’è difficile tornare dopo qualche giorno di assenza; è tutto intorpidito e spiegazzato e ristendere il filo che si è lasciato alle spalle diventa un gesto faticoso. Ma tant’è, si va avanti.
Per caso, qualche giorno fa ho trovato un sito che non c’entra molto con piante, fiori, giardini, vivai, eccetera, ma contiene foto di vita in Giappone. Semplici scorci di esterni o di interni visti da una persona che da molti anni vive là, ma non è giapponese. Non sono immagini straordinarie, che colpiscono per bellezza compositiva o valore culturale, sono fotografie rubate alla frenesia della città, che forse abbiamo scattato tutti – quando ci si intrufola in un piccolo giardino privato, quando si nota uno scorcio lontano e ci si avvicina per impadronircene. Momenti in cui si gode del bighellonare senza meta, animati da una curiosità serena da flâneur.
Poche parole per presentare il portale concepito da Pia Pera per promuovere la cultura e la pratica degli spazi verdi comunitari:
“Orti di Pace è a disposizione di chiunque consideri l'orto, e il giardino in senso lato, un luogo ideale per intrecciare tutta una serie di scambi con la natura, l'ambiente e la comunità .
Il portale è concepito in modo da dare ma anche ricevere informazioni, in uno spirito di servizio per chi avverta il desiderio di passare dalla voglia di fare al fare.
Spero, col tempo, di pubblicare sempre più testi inviati dagli utenti del sito, in modo che ortidipace diventi sempre più la loro comune opera, e a me tocchi sempre meno la parte dell’autore, sempre più quella dell’editore con l’impegno, da parte mia, di dare a ogni testo ricevuto la necessaria cura redazionale.
Le cose da fare sono tante: orti e giardini didattici nelle scuole, orti terapeutici dove coltivare la pace interiore, orti per chiunque, pur non possedendo terra, desideri coltivare fiori e ortaggi in uno spazio pubblico.”
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e al posto di tante periferie malandate ci sarebbero un’infinità di rigogliosissimi orti – tanti orti di pace
Guastalla è sempre una miniera di nuove conoscenze. Forse per il fatto di essere una fiera gratuita e di durare solo due giorni, riesce a richiamare a sà© piccole realtà produttive che magari disertano le mostre più grandi nelle quali le specificità risultano appiattite in un mare magnum di offerte.
Questa volta, ad esempio, ho notato un banchetto lindo e ordinato all’ingresso del Palazzo Ducale, con una ragazza giovane che spiegava. Mi sono fermata e ho preso un biglietto da visita, si trattava di SemeNostrum, un’azienda di Udine che produce e commercializza sementi di specie erbacee selvatiche del Friuli Venezia Giulia.
Leggo dal loro sito:
Si tratta di sementi di specie di prato e di campo reperite nel loro habitat naturale e riprodotte in azienda, non di sementi importate da altri Paesi; sono cioè di origine locale.
Queste piante sono ideali per realizzare ripristini ambientali e prati fioriti a bassa manutenzione, sia per il verde pubblico che privato.
Presso la nostra sede potrete scegliere con la nostra consulenza le sementi più idonee alle vostre esigenze, in purezza o in miscuglio, nonchà© ammirare le splendide fioriture di piante sempre più rare.
E’ da tempo che desidero aggiungere questo link, ma non trovo mai il momento propizio. Oggi, perà², di ritorno da un’allegra Guastalla, non intendo mettere il naso fuori casa e sto qui al calduccio virtuale del computer – fuori piove a catinelle.
Il link è The Mediterranean Garden Society: un’associazione fondata in Grecia nel 1994 che riunisce persone interessate a piante e giardini delle regioni a clima mediterraneo. L’associazione dispone del sito che ho citato, di una pubblicazione trimestrale (gennaio, aprile, giugno, ottobre) e di un giardino nei pressi di Atene. Conosco il sito perchà© mi capita di frequentarlo; la grafica è lineare, chiara e pulita, i contenuti sono interessanti e aggiornati, le fotografie sono belle e pertinenti. Presto conoscerಠanche la rivista: stamane ho inviato i trenta euro dell’abbonamento.
Vi farಠsapere, stay tuned!
A Bagnaia eravamo accanto a Guido Giubbini e Maria Laura Beretta di ROSANOVA. Si tratta di una rivista di Arte e Storia del Giardino nata nell’aprile del 2005 e arrivata al suo quinto numero. E’ molto ben fatta, curata e interessante – io, ad esempio, sono rimasta folgorata dalla bellezza della copertina del numero due – sia nei contenuti che nelle immagini.
E’ un’edizione trimestrale che non si trova nelle edicole, ma a cui ci si puಠabbonare versando trenta euro sul c/c postale n. 61855359. I curatori sono presenti alle più importanti fiere di settore, quindi è possibile vedere, valutare e “soppesare” l’eventuale acquisto.
Io comunque mi sono abbonata al volo.
Una bellissima Murabilia piena di sole, calore, contaminazioni che arricchiscono e atmosfera di festa e il terzo premio per la migliore progettazione dello spazio espositivo.
E domattina partenza per Viterbo
Villa Lante a Bagnaia (La Conserva della Neve)
Rossella Sleiter su IL VENERDI di Repubblica di questa settimana parla delle fiere nel mese di settembre. A parte quelle alle quali parteciperemo: Lucca, Bagnaia, San Casciano, Guastalla, ne nomina alcune che conosco per interposta persona e che purtroppo quest’anno non rientrano nei nostri spostamenti, ad esempio Calvi dell’Umbria e Meta di Sorrento – vale a dire Paola Serangeli e Francesca Bandinelli. Sono mostre mercato forse più piccole e (per ora) meno conosciute, ma molto curate come organizzazione e preziose come ambientazione. Bisognerebbe che settembre avesse almeno un paio di fine settimana aggiuntivi.
Nell’allegato a “Giardinaggio” di settembre, ci sono dei tagliandi per ottenere una riduzione sul prezzo d’ingresso di alcune delle maggiori mostre mercato d’autunno, comprese Murabilia e Giardini in Fiera.
Si tratta della poltrona per esterni Veryround disegnata da Louise Campbell per Zanotta. Qui trovate delle notizie in lingua inglese – di cui ho fatto una piccola traduzione casalinga:
(…) Il progetto si basa sul piacere della ripetizione. Un solo cerchio non è particolarmente interessante, ma duecentoquaranta cerchi scrupolosamente organizzati fino a formare un’intera poltrona, lo sono. Anche se la poltrona intera sembra essere estremamente complessa, non lo è. Consiste semplicemente di due strati identici che differiscono solo di scala. Lo strato esterno, tutto compreso, è più ampio del 20% rispetto all’interno.
Gli strati si fondono ai lati. Questo crea sia volume che forza. La poltrona, anche se ingombrante e solida, sembra leggera come carta. Le ombre che ricadono sia su di essa che dietro sono – alla vista – importanti quanto la sedia stessa. Niente interrompe il disegno formato dalle ombre.
Niente gambe, giunture, nessuna delle caratteristiche che normalmente si associano ad una sedia. Nessun davanti e dietro. Sostanzialmente si tratta solo di una grossa cavità aperta in cui ciascuno è benvenuto a sedere e dondolarsi.
E’ in lamiera d’acciaio spessa 2mm tagliata con il laser tridimensionale e smaltata di bianco per esterni.
Io la trovo bella come un merletto e perfetta come una ragnatela brinata – o come il fogliame del Chrisanthemun cinerariifolium.
Ho visto sul PROSSIMAMENTE di “Gardenia” di agosto, che con il numero di settembre sarà possibile acquistare la Garzantina “Fiori e Giardino” a cura di Ippolito Pizzetti con un sovrapprezzo di 9,90 euro sul costo della rivista.
E’ un manuale di quasi mille pagine, di facile consultazione, divulgativo ma non sciatto, scritto alla maniera originale e accattivante di Pizzetti che, oltre alla descrizione e ai consigli di coltivazione, regala aneddoti e riferimenti gustosi per ogni pianta. E poi mi piace perchà© riesce sempre a dare una connotazione personale alle affermazioni, come quando, parlando del Phormium, dice: non vorrei che i lettori si divertissero a fare una lista delle mie antipatie, che temo sarebbe abbastanza lunga specie per le piante appartenenti a questa famiglia. Io cerco solo di metterli in guardia – ma gli arbitri sono loro – nei confronti delle troppo frequenti deviazioni da quello che potrebbe essere (a mio avviso naturalmente) un giardino mediterraneo. Eccetera…
La vita al campo è piena di insidie nascoste. Due giorni fa, ad esempio, sono stata brutalmente attaccata da una vespa isterica. Era finalmente arrivata quell’ ora della sera in cui depongo armi e buona volontà e inizio a rassettare prima di tornare a casa. Mi accingevo ad azionare il motore dell’ acqua, quando sento un rumore, un fruscà¬o subdolo sotto il telo che copre un contenitore in plastica. Subito penso ad una lucertola, ma immediatamente realizzo che la lucertola si muove a scatti più incoerenti, si trattava invece di un movimento fluido e impercettibile. Allora faccio per scostare leggermente il telo, appena lo sfioro vola fuori una vespa incazzatissima che più veloce della luce mi sferra due pinzotti nella stessa gota – la sinistra – un bruciore come se mi stesse andando a fuoco la faccia. Ora tutte le mattine mi guardo allo specchio e vedo l’ evoluzione: inizialmente non ero troppo sfigurata, solo due buchetti rossi doloranti; adesso sento caldo e prurito e sono gonfia come Marlon Brando nel Padrino. Umiliante.
Lupinus polyphyllus, Delphinium Pacific Giant e Digitalis purpurea – quest’ anno ho preso il coraggio a due mani e ho deciso di coltivarle. Non avevo mai osato perchà© si tratta di piante che presentano qualche difficoltà di cura e di collocazione: alte, imponenti, di carattere, con precise necessità di suolo e di esposizione, insomma, non proprio versatili e adattabili alle circostanze. Mi risultava difficile consigliarle soprattutto pensando alle nostre torride estati, defatiganti per tutti. Poi perಠla voglia di sperimentare è prevalsa.
Le vedo bene “nella distanza”, da lontano, quindi in un giardino grande e arioso, naturale, sotto degli alberi non troppo alti e non troppo fitti, quasi in coltivazione naturale. Soprattutto la digitale, trovo che abbia una fioritura cosଠvistosa da apparire aggressiva se troppo ravvicinata, una fioritura che va diluita in un campo lungo e sognante, la punteggiatura del sottobosco.
Il lupino, quando giovane, è bello anche in vaso, buffe le foglie palmate, vivaci ed esuberanti le pannocchie fiorite. Tanti grandi vasi di coccio con lupini di diversi colori, la gioia primaverile. Il Delphinium mi piace sempre, soprattutto azzurro cielo, irradia colore, freschezza e abbondanza per tutto il giardino.
Che tempo balordo: niente ventilazione, panorama bianco, cielo pesante; come stare all’ interno di una serra gigante. E le piante soffrono, soprattutto quelle in vaso piccolo. L’ acqua evapora a fatica e il caldo opprimente cerca di lessare le radici, ma se non si annaffia le piante intristiscono. Tutto perde vigore, anche gli esseri umani. Si lavora fra un abbassamento di pressione e un giramento di testa.
Una nota positiva: al mio Dianthus deltoides ‘Nelli’ tenuto a stecchetto di acqua, questo caldo gli fa un baffo.